Danni da esposizione professionale ad amianto
Sono sempre più numerosi i procedimenti giudiziali in cui i lavoratori esposti ad amianto e gli eredi delle vittime di malattia professionale, convengono in giudizio i datori di lavoro (normalmente grandi aziende del settore cantieristico navale) per agire nei loro confronti in via risarcitoria.
L’azione è improntata a dimostrare il nesso di causalità fra la malattia maturata dal lavoratore (asbestosi, mesotelioma pleurico, ecc…) e le condizioni di lavoro in cui il dipendente era chiamato ad operare ed in particolare l’esposizione non protetta delle maestranze alla fibra di amianto.
Nel caso di decesso del dipendente e di domanda formulata dai parenti della vittima, la tipologia di risarcimento si distingue nel danno c.d. jure hereditatis (inteso come danno patito direttamente dal lavoratore) e jure proprio (danno da perdita parentale patito direttamente dai parenti del de cujus per effetto della morte prematura del loro caro).
In molti casi tali azioni giudiziali, volte a richieste risarcitorie sovente per importi anche molto significativi, si concludono con un accordo conciliativo fra le parti.
Oltre alle azioni risarcitorie verso il soggetto datoriale esistono poi le questioni di carattere squisitamente previdenziale concernenti la disciplina volta al riconoscimento dei benefici contributivi a favore dei lavoratori esposti all’amianto ed alla costituzione di indennità a favore dei famigliari delle vittime.
Su tutti questi argomenti lo studio svolge da svariati anni un’ampia attività defensionale davanti alle magistrature del lavoro, assistendo lavoratori esposti all'amianto e gli eredi delle vittime.